La lunetta con ELIA E L’ANGELO nella navata del Duomo di Ravenna

Visitando il Duomo della città di Ravenna, in fondo alla navata sinistra, ci si imbatte in una lunetta raffigurante l’Angelo che reca ad Elia pane e vino. Illuminata dal basso, la rappresentazione si offre ai nostri occhi sorprendentemente isolata, priva di correlazione con altre raffigurazioni pittoriche limitrofe.
La sua insolita collocazione è il frutto di una storia itinerante: traslata per la prima volta nel coretto d’inverno della chiesa nel corso del Settecento, nel 1852 fu definitivamente situata dove possiamo ammirarla oggi. Ma dove si trovava originariamente? E chi ne è l’autore?

Nel 1612 Pietro Aldobrandini, nipote di papa Clemente VIII e arcivescovo della città di Ravenna, diede inizio alla costruzione della Cappella del Santissimo Sacramento. Per la sua progettazione si affidò agli artisti a quelle date di maggior successo sulla scena romana: l’architetto Carlo Maderno e il pittore Guido Reni. I loro sforzi congiunti avrebbero offerto alla provinciale Ravenna un piccolo saggio della moderna arte trionfante nella capitale pontificia. Guido Reni vi lavorò fra il 1614 e il 1616, affiancato dagli allievi Francesco Gessi, Giovan Giacomo Sementi e Bartolomeo Marescotti. Un pensiero unitario lega il Mosè e la raccolta della manna della pala d’altare alla lunetta sovrastante con Melchisedec che benedice Abramo vittorioso offrendogli pane e vino e al Cristo trionfante circondato da una gloria di angeli con i simboli della Passione: gli episodi dell’Antico Testamento prefigurano e anticipano il sacrificio di Cristo simboleggiato nella parte alta. Non è un caso che l’Elia e l’Angelo della navata si leghi tematicamente così bene ai soggetti della cappella. La lunetta nacque infatti per fronteggiare il Melchisedec, situandosi al di sopra dell’ingresso al nuovo spazio. Fu proprio a seguito dell’ingrandimento di questo passaggio durante i lavori settecenteschi che l’opera fu spostata per la prima volta. Se l’autografia di Reni è già stata riconosciuta sia nella progettazione generale della decorazione sia nella realizzazione della pala d’altare, i restauri condotti negli anni Ottanta del secolo scorso hanno messo in luce l’alta qualità esecutiva della lunetta con Elia e l’Angelo, riconoscendo la mando del grande artista nell’esecuzione della figura del profeta.

 

Mosè e la raccolta della manna – Guido Reni – Duomo, Ravenna

 

Post a cura di Marcella Culatti

2 thoughts on “La lunetta con ELIA E L’ANGELO nella navata del Duomo di Ravenna”

  1. se si potesse metterei la foto del primo pagamento a Guido Reni da parte del committente card. Pietro Aldobrandini, al 9 agosto 1614, come dal libro mastro,

    1. Gentilissima Antonella, innanzitutto grazie per aver letto il nostro breve articolo e per il suggerimento. Il testo, lungi dal voler essere un compendio della commissione a Reni, voleva incentrarsi sulla peculiarità della “separazione” fra la lunetta e il contesto. Per questo abbiamo pensato di limitare le immagini a ciò che di solito si nota di meno. Un cordiale saluto

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