LA CULTURA CURA
“ANTONIO CANOVA E BOLOGNA. ALLE ORIGINI DELLA PINACOTECA”
Bologna, Pinacoteca Nazionale 04 dicembre 2021 – 20 febbraio 2022
VISITA GUIDATA ALLA MOSTRA in compagnia di MARCELLA CULATTI – domenica 30 gennaio ore 14:00
Nel gennaio del 1816 i locali della chiesa dello Spirito Santo a Bologna furono per otto giorni presi d’assalto da una folla di bolognesi, ansiosi di poter nuovamente ammirare le opere trafugate venti anni prima da Napoleone, e riconquistate alla città grazie alla mediazione internazionale di Antonio Canova.
La mostra attualmente in corso alla Pinacoteca Nazionale rievoca questo evento, alle origini della storia della collezione cittadina, e lo fa indagando, in modo efficace e originale, i molteplici rapporti che legarono il celebre scultore alla città felsinea.
Dipinti, incisioni, sculture e documenti ne raccontano i bolognesi, le amicizie, i contatti con l’Accademia di Belle Arti, e ne evidenziano il ruolo da protagonista giocato nella genesi della nuova istituzione e della sua raccolta d’arte.
Domenica 30 gennaio Marcella ci racconterà questa storia, per la prima volta messa a fuoco in tutti i suoi molteplici risvolti.
Raffaello, Estasi di Santa Cecilia ©Pinacoteca Nazionale di Bologna
Sarà inoltre l’occasione per ammirare il capolavoro dell’ “Estasi di santa Cecilia” dipinto per Bologna da Raffaello e a cui lo scorso anno abbiamo dedicato una approfondita video lezione, a cura di Marcella Culatti (che potete recuperare qui: INCONTRI D’ARTE ONLINE) per celebrare il cinquecentenario della morte del grande pittore urbinate.
Due parole sulla Pinacoteca.
La Pinacoteca Nazionale di Bologna nasce nel 1808 come quadreria dell’Accademia di Belle Arti, l’istituto d’istruzione sorto dalle ceneri della settecentesca Accademia Clementina. Alla fine del Settecento, la politica napoleonica con la soppressione di chiese e conventi, ripropose con grande urgenza la questione della tutela dei dipinti sottratti ai luoghi di culto chiusi, demoliti o adibiti ad altre funzioni, nonché dei dipinti requisiti dalle truppe francesi e riportate a Bologna grazie all’azione diplomatica di Canova.
Gli Accademici desideravano che questo ricco e complesso patrimonio fosse raccolto in un unico luogo, suggerendo quale ambiente più adatto alla sua salvaguardia l’Accademia stessa. Facendo appello alla sua sensibilità di artista oltre che al suo ruolo di Ispettore Generale delle Arti dello Stato Pontificio, scrissero a Canova perché si facesse intercessore di questa richiesta presso la Santa Sede, che accolse l’istanza.
A questo ingente patrimonio, si andava ad aggiungere l’antico nucleo di opere proveniente dall’Istituto delle Scienze, e successivamente nel corso dell’Ottocento confluirono in Pinacoteca le opere frutto delle soppressioni del 1866 attuate dal nuovo stato italiano, ma anche di lasciti e acquisizioni. I maggiori incrementi spaziali si ebbero nel 1914/1920, con l’aggiunta del Corridoio che conduce alla grande sala ottagonale (opera dell’architetto Edoardo Collamarini, sotto la direzione di Francesco Malaguzzi Valeri), e nel secondo dopoguerra con la costruzione del Salone del Rinascimento.
L’ultimo adeguamento del percorso espositivo (concluso nel 1974) si deve invece all’architetto Leone Pancaldi sotto la guida dell’allora direttore Cesare Gnudi: fu in questa occasione che si ricavò l’attuale scalone d’accesso nello spazio dell’antica cappella detta del Noviziato, affrescata con la “Gloria di sant’Ignazio” dal pittore gesuita Giuseppe Barbieri.
La mostra in breve per stuzzicare la vostra curiosità.
Il percorso di visita si articola su tre sezioni.
La prima è dedicata a presentare il personaggio (Canova), le sue molteplici visite in città e la sua rete di conoscenze, con particolare attenzione alla rievocazione del suo primo soggiorno nell’autunno 1779 attraverso l’esposizione del suo diario di viaggio giovanile, e della Pala dei SS. Ludovico e Alessio di Annibale Carracci, una delle opere bolognesi da lui ammirate durante quel primo soggiorno.
La seconda sezione è completamente dedicata al rapporto tra Canova e l’Accademia di Belle Arti di Bologna, maturato nel corso di oltre trent’anni tra l’ultimo decennio del Settecento e la morte dell’artista. Questo rapporto può essere declinato in diverse forme, prima e più importante fra le quali è la donazione di proprie opere: fanno dunque la parte del leone i due gessi prestati dalla Gipsoteca dell’Accademia, ossia la grande testa di Papa Clemente XIII Rezzonico ed una superba Maddalena penitente, recentemente riscoperta e restaurata e qui presentata al pubblico per la prima volta.
La terza ed ultima sezione si incentra infine sul tema delle restituzioni di opere d’arte trafugate dalle invasioni napoleoniche, cui tanto cruciale apporto diede, com’è noto, l’attività diplomatica di Canova per tutte le città degli Stati Pontifici, e per Bologna in particolar modo. Parlare delle restituzioni di grandi opere pittoriche consente di presentare al pubblico importanti esempi di tele ed oggetti che Canova stesso selezionò, in quel difficile frangente, per essere riportati in seno a Bologna, tra cui celeberrime pale di Perugino, Parmigianino, Ludovico Carracci, Guido Reni e Guercino variamente attinte dalle collezioni della Pinacoteca Nazionale di Bologna e della Pinacoteca Civica di Cento.
Come avrete sicuramente percepito la Pinacoteca Nazionale di Bologna è uno scrigno di tesori, capolavori inestimabili della cultura e della storia dell’arte italiana.
Ammirarli in compagnia della nostra Marcella sarà un privilegio e, contemporaneamente, un toccasana perché la #culturacura
Per chi non la conoscesse: Marcella Culatti è dottore di Ricerca in Storia dell’Arte presso l’Università di Bologna. Ha usufruito di diversi assegni di ricerca che le hanno consentito di lavorare e insegnare presso il Dipartimento di Arti Visive dello stesso ateneo. Dal 2002 affianca a questa attività quella di guida turistica, spinta dal desiderio di condividere la propria passione per la materia e comunicare in modo più diretto e spontaneo le conoscenze acquisite con impegno e dedizione. Lavora attualmente presso la Fondazione Federico Zeri di Bologna.
#viaggiaresicuri
La visita guidata avrà la durata di circa un’ora e mezza.
Ricordiamo a tutti, per correttezza, che per accedere alla mostra è necessario avere il Super Green Pass (da vaccino o da guarigione) ed è richiesto l’utilizzo della mascherina FFP2.
Utilizzeremo le radio guide per maggiore sicurezza vostra e nostra al fine di garantire un buon distanziamento e per consentire, al tempo stesso, di non perdere una parola della nostra guida Marcella.
Il gruppo sarà composto da un numero limitato di persone (max 15-16 pax).
Costo: 22 euro cad.
Prenotazioni: info@oriente-occidente.com
La Pinacoteca Nazionale si trova in via delle Belle Arti 56.
Raggiungibile:
– in auto: via Belle Arti si trova in una zona a traffico limitato, il punto più vicino raggiungibile da un auto senza permesso di entrare nella Zona a Traffico Limitato (ZTL) è via Irnerio. Ci sono parcheggi sulla strada, e un grande parcheggio interrato a pagamento in Piazza Otto Agosto (alla fine di via Irnerio verso via Indipendenza).
– a piedi: 15 minuti di passeggiata dalla stazione ferroviaria e da Piazza Maggiore.